venerdì 9 ottobre 2015

L'aggressività del cane: può un cane aggressivo cambiare? Sicuramente non con psicofarmaci!

Scena: uno scorpione, una rana, un fiume

Scorpione: rana, mi accompagneresti al di là del fiume?
Rana: no, tu mi pungeresti e io morirei
Scorpione: sarei sciocco, se tu muori nel fiume muoio anch'io

La rana pensò che fosse logico e accompagnò lo scorpione; giunti in mezzo al fiume lo scorpione punse la rana.

Rana: ma perché lo hai fatto? Non è logico, adesso morirai anche tu!
Scorpione: lo so, non è logico, ma che ci vuoi fare? È la mia natura.

Da quando per la prima volta ho sentito questa storiella, mi sono sempre chiesto se per lo scorpione sia possibile cambiare la sua natura.

Parlando di cani, un cane "aggressivo" può cambiare?


Tanti nella storia della filosofia e della psicologia hanno parlato dell'aggressività:

Platone vede l'aggressività come cosa non negativa, se messa al servizio della ragione.

Aristotele ne parla a proposito del coraggio: i coraggiosi agiscono dunque spinti dal bello, e l'impetuosità collabora con loro, le bestie invece agiscono sotto la spinta del dolore: infatti reagiscono per il fatto di essere ferite o di avere paura [...]. Non vi è pertanto coraggio per il fatto che, spinte dal dolore e dall'impetuosità, muovono contro il pericolo, senza prevedere nessuna delle conseguenze terribili.

San Tommaso d'Aquino parla di un tipo di aggressività dovuto a "tristizia", un'ipotesi sorprendentemente simile alla teoria di Dollard secondo cui all'aggressività corrisponde una frustrazione.

Per Hobbes lo scopo dell'uomo è sopravvivere, e per natura l'uomo è quindi aggressivo.

Per Cartesio l’aggressività corrisponde alla collera che si scatena quando qualcuno subisce del male provocato da un altro individuo.

Anche per Nietzsche l’aggressività è un qualcosa di connaturato all’uomo. L’individuo sovente la dirige verso se stesso, generando una forma di autoconflittualità.  Solo il superuomo, secondo il filosofo tedesco, ha imparato a dirigerla fuori di sé, esplicitandola nelle azioni di guerra.

Secondo Sigmund Freud l'aggressività non è solo un'emozione o un comportamento, bensì è la manifestazione di una pulsione. La pulsione è l'espressione psichica di un bisogno che vive e si muove nell'inconscio condizionando le nostre scelte e i nostri comportamenti a causa della tensione generata dalla fonte somatica di questa eccitazione.
In un primo momento, l'aggressività è la reazione all'impossibilità di soddisfare una pulsione (tema come dicevamo approfondito da Dollard). Si tratta di una risposta primordiale che agisce sia a livello conscio, sia a livello inconscio.

E naturalmente non possiamo parlare di aggressività senza citare Lorenz, il padre dell'etologia:

Secondo Lorenz, l’aggressività nasce da un istinto endemico all’essere umano, ovvero una pulsione interiore che genera e dirige i suoi comportamenti aggressivi.

Tale forza interna è attivata da elementi ben precisi quali:

– la difesa di quello che si possiede a livello materiale, emotivo e affettivo;
– la lotta per il potere;
– il bisogno di rendere organizzato il proprio ambiente di vita.

Tutto questo si realizza con una finalità ben precisa che è quella di assicurare un futuro per sé e per coloro che condividono lo stesso patrimonio genetico.

Naturalmente ogni autore citato, e i tanti non citati, parlano dell'aggressività in base al loro periodo storico, sono pertanto da inquadrare nell'evoluzione dei modelli del pensiero occidentale.

Nel 1954 Abraham Maslow propose una gerarchia dei bisogni umani, la cosiddetta piramide di Maslow, molto usata nel marketing, intesa a superare il modello freudiano sviluppato da Lorenz:

- bisogni di sopravvivenza
- bisogni sociali
- bisogni di autorealizzazione

Questo schema si presta in modo sorprendente anche alla descrizione del comportamento del cane; evidentemente, le decine di migliaia di anni di collaborazione e convivenza dell'uomo e il cane hanno lasciato il segno ;)

Per approfondire: I bisogni del cane

Possiamo dire che l’aggressività si può sviluppare al fine di soddisfare un bisogno o per la frustrazione derivata dal mancato soddisfacimento di un bisogno.

A livello fenomenologico, indipendentemente dalle motivazioni o dalla eziologia del fenomeno, l'aggressività è un comportamento: in una certa circostanza, il soggetto attua un comportamento aggressivo, cioè mirato a fare del male fisicamente o psicologicamente o a minacciare di farne.

Se vogliamo riassumere in categorie i tipi di aggressività sopra descritti, troviamo due direzioni distinte e opposte:

Aggressività proattiva

Aggressività reattiva

L'Aggressività proattiva è finalizzata all'ottenimento di una risorsa o uno status.

È un comportamento generalmente razionale, mediato dalla ragione.

Ad. es. un leone uccide una gazzella per nutrirsene
Ad es. un branco di lupi aggredisce un altro branco per impadronirsi del territorio
Ad es. un cervo uccide o ferisce un rivale per il diritto all'accoppiamento

E può essere anche determinato da frustrazione:

Ad es. il cane dietro al cancello desidera un contatto sociale, il desiderio viene frustrato dalla presenza del cancello, il cane presenta un atteggiamento aggressivo nei confronti dei cani che vede passare attraverso le sbarre

Per approfondire: Perché il cane abbaia dietro al cancello?

L'Aggressività reattiva è finalizzata al liberarsi da una situazione temuta

È un comportamento generalmente irrazionale, derivante dalla paura e riferito ai bisogni di sopravvivenza.

Ad es. un'orsa ferisce un leone di montagna che si è avvicinato troppo ai suoi cuccioli
Ad es. un ippopotamo uccide un coccodrillo che entra nel suo territorio
Ad es. un gatto messo all'angolo da un cane, graffia il muso del cane

La situazione temuta può essere psicologica, percepita dal soggetto, e non necessariamente reale.

L'espressione del comportamento aggressivo non è quindi una proprietà legata all'individuo, ma è determinata dalla relazione fra il soggetto stesso e l'ambiente, o meglio la percezione che il soggetto ha dell'ambiente: il soggetto non "è aggressivo": in determinate circostanze e in relazione all'ambiente presenta un comportamento aggressivo.

La sconcertante moda di alcuni veterinari di prescrivere psicofarmaci SSRI in caso di episodi di aggressività del cane è paradossalmente un modo per aumentare l'aggressività stessa: i farmaci SSRI come la fluoxetina impediscono l'eliminazione della serotonina (l'ormone del buon umore) in caso di percezione di un pericolo (vero o presunto), ma non inibiscono la percezione del pericolo da parte del cervello il quale si trova nella condizione di sentirsi in pericolo, ma di non poter rispondere alla minaccia. Questo porta  il cervello ad aumentare la produzione di cortisolo (l'ormone dello stress) e quindi ad un aumento dell'aggressività.

Per approfondire: Psicofarmaci per cani: tante bugie, poca utilità, grandi rischi

Aggressività proattiva e reattiva non sono per definizione presenti nello stesso momento nello stesso individuo: sono di fatto l'uno il contrario dell'altro.
Possiamo disegnare un grafico in cui le direzioni dell'aggressività proattiva e reattiva vadano in direzioni opposte.


Questo grafico non si limita a a descrivere una situazione di aggressività, ma è di fatto la chiave per attenuare, gestire o eliminare il verificarsi del comportamento aggressivo.

Ad es. se un cane ha paura, possiamo aumentare la sua autostima stimolando la sua predatorietà, un predatore non ha infatti paura della preda
Ad es. Se un cane presenta un eccesso di predatorietà, possiamo reindirizzarla verso un’attività o uno sport come Utilità e Difesa, Disc Dog o altro. Come diceva Platone, l’aggressività non è necessariamente negativa, se messa al servizio della ragione ;)

Tornando alla domanda posta qui sopra: se pensiamo che il cane “sia” aggressivo (come lo scorpione della storiella), non possiamo cambiarlo; se pensiamo che il cane presenti un comportamento aggressivo (in base a determinate circostanze reali o percepite) possiamo lavorare per mutare la percezione delle condizioni ambientali del cane e quindi modificarne il comportamento.

La domanda per il comportamentista non è quindi "il cane può essere recuperato?", ma diventa: "sono in grado di recuperare il cane?"

Lo scorpione può allora cambiare (comportamento) e insieme alla rana attraversare il fiume.

Con fiducia, rispetto e collaborazione

Scarica gratuitamente i podcast del "Guinzaglio invisibile"!


Sito web "il guinzaglio invisibile"
email: info@ilguinzaglioinvisibile.it

Il libro "Dog 3.0 - il guinzaglio invisibile" è disponibile su Amazon.it

Nessun commento:

Posta un commento